1986, UN SUPER ALBUM E UNA GRAVE TRAGEDIA
UN DESTINO DA LEGGENDE
MASTERPIECE. Nel 1986 i Metallica incisero e pubblicarono per la Elektra Records un nuovo album intitolato Master of Puppets, anch'esso prodotto da Flemming Rasmussen. Il disco è da molti considerato il miglior lavoro dei Metallica mentre da altri addirittura il più importante prodotto del thrash metal e di tutto il metal in generale. Master of Puppets fu forte di 12 milioni di copie vendute. L’Abc del thrash, la Treccani del metal, l’Alfa e l’Omega delle chitarre distorte. Questo disco se n’è sentite dire di cotte e di crude, ma pochi lavori hanno trovato un consenso così unanime nella comunità metallara. ‘Master Of Puppets’ è un inno alla quasi perfezione, non ci sono brani deboli. Esso rappresenta sicuramente l’apice assoluto della carriera dei Metallica e scava un solco inarrivabile per la maggior parte dei gruppi satellite. La storia, inutile negarlo, passa di qui. Il successo del disco contribuì il tour promozionale che schierò la band in alcuni concerti al fianco di Ozzy Osbourne. È risaputo che, a partire da quegli anni, nella band crebbe notevolmente il fenomeno dell'abuso di alcol. Questo fatto portò nuovi spunti compositivi al gruppo, che iniziò a parlare di queste "sbornie" in alcuni brani successivi, ma molti critici e fan dei Metallica li soprannominarono per questo 'Alcoholica'. Poi, di colpo, la tragedia. Il 27 settembre 1986, durante un tour europeo della band, il bus dei Metallica scivolò e si ribaltò lungo una strada ghiacciata a Ljungby, in Svezia. Nell'incidente Cliff Burton fu scaraventato fuori da un finestrino e venne mortalmente schiacciato dall'autobus. Scioccanti furono le testimonianze degli altri membri del gruppo, sopravvissuti indenni all'incidente. Una delle più forti fu rilasciata da James Hetfield, che disse: "Vidi l'autobus sopra di lui. Vidi le sue gambe spuntare fuori. Crollai. L'autista, ricordo, stava tentando di dare uno strattone alla coperta posta sotto il suo corpo per usarla per le altre persone. Dissi soltanto 'Non farlo, cazzo!'. Volevo uccidere quell'uomo. Non so se fosse ubriaco o se passò sul ghiaccio. Quello che seppi fu che stava guidando e che Cliff non era più in vita". I Metallica si fermarono per qualche tempo, indecisi sul da farsi, e presero in seria considerazione il ritiro dalle scene. Invece, sostenuti anche dai familiari del defunto bassista, decisero di riprendere a suonare e ad onorare la memoria di Burton con nuove tracce. Molti gruppi quali Megadeth, Anthrax e Pantera dedicarono canzoni a Cliff Burton, che è tutt'oggi ritenuto uno dei migliori bassisti della storia del metal.Furono così aperte le audizioni per trovare un nuovo bassista. La scelta cadde all'inizio su Les Claypool, amico d'infanzia di Hammett. Hetfield e compagni, però, pur notando le doti del musicista, rinunciarono ad assumerlo a causa del suo stile troppo vicino al funk. Proseguite le audizioni, il 28 ottobre 1986 Jason Newsted, ex Flotsam and Jetsam, fu annunciato pubblicamente come nuovo bassista dei Metallica.

MASTER OF PUPPETS. Il nuovo album si apriva con le chitarre acustiche di 'Battery': per prova vennero aggiunte progressivamente 5-6 chitarre, ma vedendo il grande effetto enfatico che ne scaturiva Rasmussen continuava ad aggiungere tracce. Il pezzo ricorda Fight Fire With Fire; le chitarre si fanno sempre più aspre, poi il riff viene ripetuto dalle chitarre elettriche pesanti fino ad una violenta esplosione in un ritmo thrash midtempo dalla natura cupa. Sono note più complesse delle schitarrate semplici e veloci di 'Fight Fire With Fire', James canta più profondo e non urla [come su KEA] e non ringhia rauco [come su RTL], ma appare più impostato. La title track 'Master Of Puppets' è un manifesto contro la droga. Poggia su diversi riff semplici ma efficaci che la rendono il brano-simbolo della band. La sezione centrale è pulita e arpeggiata, impreziosita da un assolo malinconico che stacca dal resto del brano. 'The Thing That hould Not Be' è un macigno, pesante e con un potente riffing lento. Segue il racconto di un suicida ricoverato in un istituto psichiatrico, 'Welcome Home (Sanitarium)', in pieno stile Fade To Black. 'Disposable Heroes' è un pezzo veloce e urticante: i Metallica passano dalla droga alla malattia mentale, dal fantasy alla guerra, indice di estrema maturità compositiva. 'Leper Messiah', basata su riff cattivi -rivendicati peraltro da Mustaine- ed una potente parte centrale, è un pezzo mostruoso in cui James attacca i predicatori domenicali. Cliff Burton dimostrava sempre di più le sue doti straordinarie, sia come musicista che come compositore: prova ne è 'Orion', strumentale composto da diverse parti, solenne e ipnotico. Splendido il giro di chitarra nella parte centrale. Cliff compose questa grande struttura armonica grazie alla sua formazione classica. Il disco è concluso da 'Damage Inc.', una farneticazione contro il potere e le sue vendette a velocità folle. E' il più brutale brano mai composto dai Metallica, incarnato in una tempesta di improperi e nella frase 'Fuck It All And Fucking No Regrets'.

ALBUM DELL'ANNO. Master Of Puppets apparve subito più tecnico e composito di RTL. Le chitarre erano più pesanti, le inclinazioni quasi progressive di Cliff davano all'album spessore e un'aria più profonda e compiuta. Il grande progresso della band nel metodo compositivo era straordinario, per dei ragazzi poco più che ventenni. Iniziava a diffondersi nell'immaginario collettivo che MOP fosse l'album metal del 1986. La sfida, eterna, era con 'Reign In Blood' degli Slayer: alla velocità estrema e brutale del combo di Araya si contrapponeva la tecnica e la potente melodia dei Metallica. Una sfida leggendaria. MOP fu mixato a gennaio, a Los Angeles, da Michael Wagner. I Metallica iniziarono poi un giro di interviste in Europa, di cui volle occuparsi Lars essendo il suo continente natale. Lars e James avevano il controllo completo della band: Hetfield dava il massimo sul palco, Ulrich era più 'manager', e senza di lui probabilmente i Metallica non sarebbero arrivati così in alto. Lars era molto energico, e affrontava le cose punto per punto, anche se non ha mai acquisito una buona padronanza dell'inglese. James è diverso dal metallone che appare sul palco: un ragazzo tranquillo e simpatico. Simpaticissimo è anche Kirk, ragazzo tranquillo e molto sensibile, assolutamente felice di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Fino al 1988 Hammett avrà una paura interiore che James e Lars richiamassero, prima o poi, Dave Mustaine. Cliff invece era un tipo a sè, lunatico, che inseguiva le sue inclinazioni. James e Lars stavano sempre insieme, anche in camera: idem Cliff e Kirk, la divisione delle stanze era sempre quella. I Metallica vivevano alla cosiddetta 'Metallica Mansion', una casa su Carlson Boulevard alla periferia di El Cerrito. Finchè Lars era in Europa per le interviste, James e Cliff si dedicarono ad un progetto parallelo demenziale, gli Spastik Children: un passatempo per distrarsi, ubriacarsi e cantare stupidaggini per il solo gusto di movimentare la routine senza essere on the road. James suonava la batteria, Fred Cotton cantava; alla chitarra c'era Jack McDaniel. Debuttarono il 31 gennaio e si esibirono in altre date a Frisco tra febbraio e marzo. Via via arrivava sempre più pubblico, con t-shirt dei Metallica: si aspettavano qualcosa nello stile della band madre, ma era solo casino: non era rock, era chiasso e basta. James e Cliff non volevano gli si facesse pubblicità, era solo una goliardata a livello locale.

PREPARATIVI DA TOUR.
Quando Lars tornò dall'Europa, si regalò una vacanza con James alle Bahamas. Intanto la Q-Prime procurò ai Metallica un prestigioso spazio come spalla a Ozzy Osbourne, ex dei Black Sabbath sulla cresta dell'onda come solista e in ambito più mainstream. Come avrebbe accettato il thrash furioso dei Metallica il pubblico del 'Madman', era un'incognita. Però questa occasione concedeva alla musica del quartetto di Frisco un'enorme visibilità. Il 21 febbraio esce MOP: la scena metal si stava aprendo e la stampa e i fans erano più propensi di un tempo ad accogliere gruppi che suonavano in maniera più dura e veloce, aspra e aggressiva. Ricorda Jeff Becerra, voce dei Possessed: 'Metallica e Slayer sono diventate vere e proprie divinità. tour europei sono diventati molto più accessibili e ci hanno spianato la strada'. Interessanti anche i ricordi di Silenoz, dei Dimmu Borgir: 'I Def Leppard erano considerati heavy, poi sono arrivati Metallica e Slayer. Sembrava un altro pianeta. Negli anni 80 sono venute fuori un sacco di band fenomenali, in questo genere di musica. Sono convinto che quel decennio sia stato puro metal, e non vedremo mai più nulla di simile. Non dico che il metal sia morto, ma il feeling, l'atmosfera, tutto ciò che comportava il metal degli anni 80 erano unici'. Ricorda James Howard, vecchio amico di Cliff che partecipò come manager al tour di 'Kill'Em All': 'Cliff era diverso da tutti gli altri. Tanto era freddo e pacato fuori, tanto si scatenava una volta sul palcoscenico: giù di testa senza un minuto di tregua, e portava tutti gli altri fuori tempo! Era quello che in scena spiccava di più, anche perchè James era diventato un pò più controllato dopo l'addio di Mustaine. James un tempo era più agitato, perchè Mustaine cercava sempre di metterlo in secondo piano, ma con l'arrivo di Kirk erano finite le questioni di ego all'interno del complesso. Hetfield non aveva problemi a lasciare Burton in primo piano. Cliff era anche un tipo che non negava a nessuno una chiacchiera o un bicchiere. James era sempre molto quieto e di pochissime parole; anche Kirk era uno tranquillo, salvo poi bussare alle quattro del mattino per parlare di corde di chitarra e cose del genere! Lars invece parlava, parlava, parlava, un gran chiacchierone, e quasi sempre serio. Voleva conoscere il lato affaristico delle cose, non è certo un tipo che spara cazzate'!

SUL TETTO DEL MONDO. I Metallica preparano un set che ricalca in gran parte la scaletta dell'album: iniziava con la tellurica Battery e proseguiva con l'immensa Master Of Puppets, già entrata nel cuore dei fans; La setlist prevedeva molti pezzi da cantare in coro: Seek & Destroy era quello che creava maggior scompiglio tra la folla, incalzato da Creeping Death, For Whom The Bell Tolls, Am I Evil. Non mancava materiale più cerebrale, come Welcome Home, per regalare brividi alle platee. Damage Inc, con la sua violentissima esplosione di rabbia, era piazzata in fondo alla setlist, in modo da salutare i fans con l'ultimo cazzottone nei denti. La band suonò 50 concerti tra il 27 marzo e il 17 giugno: Kansas, Oklahoma, Missouri, Michigan, Illinois, Wisconsin, Indiana, Ohio, Pennsylvania, New York, Mariland, New Jersey, Rhole Island, Connecticut, Massachusettes, North Carolina, Tennessee, Louisiana, Texas New Mexico, Colorado, Utah, Arizona, Iowa, Minnesota, Nebraska, California, Nevada. Il giro d'America si concluse a Frisco: le platee reagirono con un enorme entusiasmo, sia al materiale nuovo che a quello vecchio. Un'energia violentissima si sprigionava dagli amplificatori e sui palchi calcati da Hetfield, Hammett, Ulrich e Burton: un fenomeno intraducibile che stava mettendo a ferro e fuoco l'intero universo musicale, qualcosa di devastante che solo chi ha vissuto da dentro al pogo potrebbe realmente capire. Gli spettacoli proseguirono a giugno e luglio, attraversando il cuore del continente nordamericano. Dopo un'esibizione a Washington, la band suonò in un festival europeo (Finlandia e Danimarca) e ricominciò il giro degli USA. Il 26 luglio a Evansvill, nell'Indiana, i Metallica sbattono contro un inconveniente spiacevole. James si rompe il polso facendo skate prima dello show, e la data viene annullata: il cantante deve portare il gesso fino a settembre, non potendo dunque suonare la sua chitarra ritmica. La band decide di affidare lo strumento a John Marshall dei Metal Church, già roadie dei Metallica. Marshall suonava standosene al bordo del palco, dove il pubblico non lo potesse vedere: dopo alcune date, Cliff lo invitò a mettersi al centro del palco, e da allora Marshall si ritrovò ogni sera al centro dell'attenzione. All'inizio si preoccupava molto di quello che pensava la band di lui, perchè gli altri erano abituati a seguire la voce e la chitarra di James. Marshall era in gamba con riff e arrangiamenti, ma era difficile riprodurre lo stesso feeling di Hetfield, che intanto continuava a cantare ed aizzare la folla. Per la sua 'prima volta' Marshall ha dovuto imparare i pezzi da un giorno all'altro, esaltato, stupito e un pò nervoso. L'infortunio di James porta l'annullamento di un solo concerto: gli show si susseguono in Tennessee, West Virginia, Maryland. I ritmi alti dei tour erano voluti anche da Lars, che proprio non riusciva a starsene con le mani in mano. Non da meno James, che trovò anche il tempo per qualche serata con gli Spastik Children. A fine estate i Metallica tengono dieci date del tour inglese con gli Anthrax al seguito. Una delle esibizioni più celebri è quella del 24 settembre all'Hammersmith Odeon di Londra. Ricorda il chitarrista Scott Ian: 'Ci sentivamo parte di qualcosa. La platea era impazzita e avevamo la sensazione che stesse succedendo qualcosa. L'energia era palpabile'. Sopratutto quando James incita la folla a cantare assieme a lui 'Seek & Destroy', l'inno della band: la follia cerebrale dei metalheads tocca l'apice in quegli attimi di puro delirio. I quattro cavalieri mettono a ferro e fuoco Cardiff, Bradford, Edimburgo, Dublino, Belfast, Manchester, Sheffield, Newcastle, Birmingham, Londra. E' una vera esplosione di energia: l'ondata del thrash metal rivela tutta la sua potenza alla Gran Bretagna e all'Europa. Il 20 settembre, a sorpresa, sbuca sul palco Brian Tatler dei Diamond Head: assieme ai Metallica suonano Am I Evil (la cover, appunto, dei DH), che viene agganciata direttamente a Damage Inc. Il successo riscosso dagli scintillanti pezzi di 'Master Of Puppets' è enorme: sono brani completi di energia, emozione, assoli travolgenti e potenza devastante che scatenano le folle senza attimi di esitazione. Caznoni d'impatto immediato, che si collegano meravigliosamente al repertorio 'vecchio': le sublimi composizioni di 'Ride the Lightning', con il loro fascino esplosivo, e le killer track 'in your face' di 'Kill'Em All', sempre altamente abrasive per chi ha voglia di movimentare alquanto la propria serata! Concluso il tour britannico, i Metallica salgono su un traghetto per la Svezia. James, quasi guarito, non vede l'ora di tornare a imbracciare una delle sue Gibson Explorer bianche. La band ha gran voglia di portare in giro la propria musica e si esibisce prima a Lund, in Svezia, dunque a Oslo, in Norvegia. James è tornato in forma smagliante, al microfono e con la chitarra in mano; Marshall torna a fare il roadie ma si tiene pronto nel caso in cui James avesse qualche problema. Lo show di Stoccolma è una meraviglia: la band è in forma strepitosa, all'apice della sua grandezza, con Hetfield a pieno regime. Cliff Burton suonava ormai a livelli geniali: durante il suo assolo nella capitale svedese improvvisò 'The Star Spangled Banner', inno nazionale americano, lasciando il pubblico stupefatto. I Metallica erano indubbiamente la regina incontrastata della musica metal e rock mondiale, un colosso capace ormai di scatenare energia e passione con una perizia ed un feeling unici.

LA TRAGEDIA.
In questo momento magico, era in arrivo la tragedia peggiore. Dopo lo show di Stoccolma, la band e i vari tecnici e assistenti salgono su due tour bus e si incamminano verso la Danimarca. I bus seguono strade secondarie per accorciare un tragitto molto lungo: la regione è montuosa e la buia notte scandinava presenta delle temperature glaciali. C'era un distacco di circa tre quarti d'ora tra i due veicoli: il secondo trasportava la strumentazione, il primo la band, che aveva guardato un film in VHS fino alle due di notte. Alle 6.30 della mattina di sabato 27 settembre 1986, l'autobus sbanda pericolosamente a destra: l'autista controsterza energicamente. Marshall ricorda di essere sbalzato fuori dalla cuccetta; dopo una ventina di secondi il mezzo si ferma, ribaltato sul fianco destro. E' buio pesto, tutti si risvegliano in preda al terrore. Il tour manager Bobby Schneider riuscì a uscire dal pullman e aiutò a uscire tutti gli altri. Uscirono James, in mutande, e Kirk, entrambi con qualche abrasione. Tremavano dal freddo. Lars emerse zoppicando: si era rotto un dito del piede. Uscirono tutti gli altri: i roadie e i tecnici. Attendevano soccorsi. James sentì un urlo: Cliff non c'era più, il suo corpo era stato schiacciato dall'automezzo. Fu sconvolgente. Hetfield aveva sentito puzza di alcool nell'autista e aveva fatto su e giù per la strada, per vedere se ci fossero lastre di ghiaccio: percorse 18 metri imprecando e piangendo per il suo amico, e non trovò nulla. James fu portato all'ospedale con gli altri. Una gru intanto sollevò il pullman dal corpo di Cliff, che era stato sobbalzato dalla cuccetta attravers il finestrino adiacente. Kirk e Cliff avevano tirato a sorte per decidere chi dovesse dormire nella cuccetta accanto al finestrino: 'vinse' Cliff. Lars fu prelevato dai genitori, saliti in Svezia dalla Danimarca. I tre Metallica rimanenti -James, Kirk, Marshall- rimasero in un hotel di Ljungby la notte del disastro. James si attaccò alla bottiglia e, in preda alla rabbia, spaccò due finestre. Kirk e Marshall, scossi, dormirono lasciando accesa la luce della stanza. il corpo di Cliff fu sottoposto ad un'autopsia in Svezia, prima di essere rimpiatriato. Fatale fu la compressione al torace con lesione polmonare. Il 7 ottobre 1986 si tenne il funerale nella Chapel Of The Valley a Castro Valley, in California. Cliff fu cremato e sepolto nel Maxwell Ranch di proprietà della famiglia Burton. Uno degli invitati alla cerimonia, l'amico Dave DiDonato, descrisse la cerimonia ai giornalisti: 'Ci mettemmo in un largo cerchio con le ceneri di Cliff al centro. Ognuno di noi camminò verso il centro e prese un pugno delle ceneri dicendo quello che aveva da dire... Poi venne sparso sulla Terra, in un posto che amava molto'. Alla fine della cerimonia fu suonata Orion.

REAZIONI. Mustaine si arrabbiò molto perche i Metallica non lo avvisarono della tragedia. Fu avvisato da Maria Ferrario della Megaforce: 'Sono andato dritto dallo spacciatore, ho preso un pò di roba e mi sono messo a piangere, cantare e scritto un pezzo ('In My Darkest Hour', ndr) anche se i testi non c'entrano nulla con Cliff'. Zazula ricorda che quando Cliff andava da lui con la band leggeva le favole a sua figlia Ricky: 'Era dolcissimo'. Ha detto Lars: 'A me e James ha fatto conoscere un nuovo orizzonte musicale fatto di armonie e melodie, una cosa completamente nuova, e ciò ha avuto grosse ripercussioni su un metodo compositivo che abbiamo usato per MOP. In pratica il metodo che abbiamo io e James di scrivere i pezzi insieme ha preso forma quando Cliff era nella band, ed era modellato sui suoi spunti. Non voglio sembrare banale, ma il suo spirito è sempre con noi. Ha avuto un peso enorme nel modo in cui abbiamo affrontato le vicissitudini dei primi tempi, sul nostro atteggiamento, sul suono, su tutto, sul modo in cui i Metallica sono venuti fuori, persino dopo averci lasciato'. Kirk rivelerà, quattro mesi dopo, che 'subito dopo l'incidente abbiamo deciso individualmente che il modo migliore di liberarsi di tutte le frustrazioni era rimettersi in tour e sfogare l'angoscia sul palco, riversarle lì, su qualcosa di positivo. Avevamo subito un grosso trauma, e a livello emotivo eravamo parecchio stressati. La cosa peggiore che potevamo fare era starcene seduti in camera, rimurginare sulla vicenda e sguazzare nel rimpianto. Più ci pensi e più ci sprofondi. Fermarsi non era giusto nei confronti di Cliff. Lui avrebbe voluto così'. 4 anni dopo, James disse più o meno la stessa cosa: 'L'ultima cosa che Cliff avrebbe voluto era che mollassimo. Sarebbe stato il primo a prenderci a calci nel culo e farci aprire gli occhi'. Alcuni sostengono che se Cliff non fosse morto, i Metallica avrebbero proseguito la loro evoluzione progressive verso un technical thrash metal di fatturato elevatissimo. Altri, per contro, pensano che avrebbero semplificato il loro stile verso una direzione hardcore per tornare alle origini primordiali. To be continued

MASTER OF PUPPETS (1986). GENERE: thrash metal. VOTO: 100/100. TRACKLIST: Battery, Master of Puppets, The Thing That Should Not Be, Welcome Home (Sanitarium), Disposable Heroes, Leper Messiah, Orion, Damage Inc.

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