BARCELONA

July 11, 2009
- The Forum Sonisphere, Barcelona, ESP. La Spagna, Barcellona, il caldo afoso della Movida e il sussurrare dolce del Mediterraneo luccicante: è il paradiso che accoglie i Metallica, per l'ottava volta da quel primo focolare datato addirittura 1987. Il terremoto è assolutamente senza compromessi, visto il cazzottone spaventoso che viene subito scaraventato sulla folla catalana: 'Fight Fire With Fire- Creeping Death- No Remorse- Of Wolf and Man' è il quartetto della violenza che aggtredisce senza pietà i presenti, incendiandoli con un thrash ora grezzo e seminale, ora strutturato e esaltante, quindi più melodico ed heavy oriented. Si prosegue con i brividi di 'Fade To Black' e la curiosità per qualche inedito tratto da 'Death Magnetic', l'album che dà il nome al tour. Il martellare frenetico e travolgente riparte con la splendida 'Master..' seguita a ruota dal riff insistente di 'Blackened'; giusto il tempo di far contenti i fans del Black Album con le solite due-tre hit e arrivano le chicche: 'Stone Cold crazy', cover dei Queen, e la terribiler 'Phantom Lord', direttamente dall'urticante Bay Area di Frisco immortalata in Kill'Em All, annus domini 1983. La distruzione è servita, e 'Seek & Destroy' concede sfogo alle ultime scintille di pogo.

SETLIST: Fight Fire With Fire- Creeping Death- No Remorse- Of Wolf and Man- Fade to Black- Broken, Beat & Scarred- My Apocalypse- Sad But True- One- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes- Master Of Puppets- Blackened- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Stone Cold Crazy- Phantom Lord- Seek and Destroy.

LISBONA

July 9, 2009- Optimus Alive 09, Lisbon, PR. Lisbona riabbraccia i Metallica a poco più di un anno dallo splendido show del giugno 2008, in occasione del Rock In Rio. I Four Horsemen mettono a ferro e fuoco la calda città portoghese con il thrash minimale di 'FFWF', 'Whiplash' (suonata per la sesta volta in questo tour), e 'Blackened', ma anche con quello più strutturato di 'Leper Messiah', 'Seek & Destroy' e 'All Nightmare Long'. Ancora quattro i pezzi nuovi, tra i quali spicca 'All Nightmare Long'. Immancabile il pogo di 'Master Of Puppets' a metà scaletta, emozionanti 'Fade To Black', 'One' e 'For Whom...'. Ancora una volta la band di Hetfield delizia il proprio pubblico: è la settima volta che accade a Lisbona, la prima delle quali nel lontano 1993.

SETLIST: Blackened- For Whom The Bell Tolls- Holier Than Thou- Leper Messiah- Fade to Black- Broken, Beat & Scarred- Cyanide- Sad But True- One- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes- Master Of Puppets- Fight Fire With Fire- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Die Die My Darling- Whiplash- Seek and Destroy.

NIMES

July 7, 2009-Antic Arena, Nimes, FRA. Nella splendida cornice dell'Arena di Nimes, 2000 anni di storia sotto uno splendido cielo stellato d'Oltralpe, i Metallica confermano il nuovo trend di questo tour, non più imperniato sui pezzi 'nuovi' ma caratterizzato da esaltanti scalette classiche. Si apre col binomio terrificante 'Blackened'-'Creeping Death', si prosegue col rock facile di 'Fuel' e il tormento trascinato di 'Harvester Of Sorrow' e 'Fade To Black', prima che un breve compendio di brani estratti da 'Death Magnetic' e dal 'Black Album' riporti la folla delirante al presente. Ci vuole poco a rispedirla nell'inferno di metallo, a riaccendere il pogo: vibrano le note di 'Master Of Puppets' e l'estasi è furiosa, isterizza dall'ormai onnipresente 'Dyers Eve' e da un contorcente assolo di Kirk. 'Nothing Else Matters' dà un pò di fiato alle emozioni: ancora una volta viene riproposta 'Stone Cold Crazy' dei Queen, antipasto ad una 'Motorbreath' ferocissima come tradizione. E da tradizione è il finale spettacolare, assegnato al riff graffiante di 'Seek & Destroy'. Serata indimenticabile per i fans francesi e per gli stessi Four Horsemen, che mai avevano suonato in una location così antica e carica di storia. Non è mai troppo tardi per nessun sogno.

SETLIST: Blackened-Creeping Death- Fuel- Harvester Of Sorrow- Fade to Black- Broken, Beat & Scarred- Cyanide- Sad But True- One- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes-Master Of Puppets- Dyers Eve- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Stone Cold Crazy- Motorbreath- Seek and Destroy.
WERCHTER

July 5, 2009- Rock Werchter, Werchter, BEL. Ormai è appurato: la scaletta di 'Death Magnetic' e i pezzi nuovi hanno avuto abbastanza spazio e pubblicità, i Metallica non vedevano l'ora di tornare a suonare i loro classici e nel bel mezzo del tour del nuovo disco hanno ormai ufficialmente accantonato la setlist 'classica' promozionale. Stop ai due brani iniziali del nuovo album posti a inizio serata, stop ai 6 pezzi freschi da suonare 'obbligatoriamente' (ora ridotti a 4), opener sempre diversa scelta tra le killer tracks più dirette (e in Belgio tocca a 'Blackened', 1988). 'Dyers Eve', splendida e prepotente, viene suonata sempre più frequentemente: chissà cosa frulla per la testa di James durante quel pezzo, scritto come dichiarazione d'odio e rancore nei confronti dei genitori. A distanza di decenni dalla loro morte, James ha da tempo sotterrato i vecchi attriti e addirittura composto una triste ballata per la madre mai capita ('Mama Said', 1996). Ma torniamo alla serata di Werchter, impreziosita dalla funerea 'Sanitarium', dalla cover di 'Last Caress' e da 'Of Wolf And Man', direttamente dal Black Album. Gemme della nottata belga sono 'For Whom The Bell Tolls' e 'Creeping Death', magnifiche e potenti come leggenda comanda. A 'Master..' e 'Seek & Destroy' il solito compito: fare impazzire i neuroni già depravati degli headbangers presenti.

SETLIST: Blackened- For Whom The Bell Tolls- Creeping Death- Of Wolf and Man- One- Broken, Beat & Scarred- Cyanide- Sad But True- Welcome Home (Sanitarium)- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes Master Of Puppets- Dyers Eve- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Last Caress- Hit The Lights- Seek and Destroy.

HOCKENHEIM

July 4, 2009-
HockenheimRing - Sonisphere, Hockenheim, DEU. I Metallica hanno voglia di stupire, e si presentano alla Germania con una scaletta assolutamente imprevedibile, che lascia spazio ampiamente ai classici del passato e limita a quattro (invece dei canonici 6) i pezzi nuovi, comprendenti le telluriche 'All Nightmare Long' e 'My Apocalypse'. Insolito fin dall'opener, la terremotante 'Fight Fire With Fire' (il solito tornado di violenza, oggi come vent'anni fa), il concerto passa per il riff marziale di 'Ride The Lightning', vista poce volte in questo tour, e per quello isterico di 'Holier Than Thou'. Seconda volta di fila per la cover 'Stone Cold Crazy', omaggio a Load con la rolleggiante 'Fuel', nuovo omaggio al 1984 con 'Trapped Under Ice'm, brano che sembra essere tornato in voga presso Hetfield e soci. 'Seek & Destroy' pone la parola fine all'in ferno d'acciaio e metallo che si scatena tra una 'Master Of Puppets' e una 'Enter Sandman', in una prospettiva enorme dei fans e dei gusti che la band ha saputo mettere di fianco nel corso dei decenni. Ancora applausi per i Quattro Cavalieri! SETLIST: Fight Fire With Fire- Ride The Lightning- Holier Than Thou- Fuel- Fade to Black- Broken, Beat & Scarred- Cyanide- Sad But True- One- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes- Master Of Puppets- My Apocalypse- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Stone Cold Crazy- Trapped Under Ice- Seek and Destroy.

ROMA

June 24, 2009- Palalottomatica, Rome, ITA. La galoppata su suolo italiano dei quattro cavalieri si sposta da Milano a Roma, ed è un evento storico. Infatti i Metallica si esibiscono nella Capitale del Colosseo per la terza volta nella loro carriera, la prima negli ultimi 13 anni. E le sorprese non mancano per gli headbangers capitolini, che se da un lato perdono le nuove killer tracks come 'All Nightmare Long' e 'My Apocalypse' (alle quali vengono preferite 'Cyanide' e 'The Judas Kiss'), dall'altro si godono la massacrante 'Dyers Eve, uno dei loro pezzi più cruenti e sottovalutati, e la cover di 'Stone Cold Crazy' dei Queen. Curioso anche un estratto da 'S&M', 'No Leaf Clover'. Immancabili e sempre devastanti i capolavori leggendari come 'Master...', 'Seek & Destroy' e la splendida 'Creeping Death', opener storica che in questo tour sembra aver perso la sua onnipresenza. L'ennesimo trionfo dei Four horsemen lascia a bocca aperta anche la città eterna.

SETLIST: That Was Just Your Life- The End of the Line- Creeping Death- Of Wolf and Man- One- Broken, Beat & Scarred- Cyanide- Sad But True- No Leaf Clover- The Judas Kiss- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes- Master Of Puppets- Dyers Eve- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Stone Cold Crazy- Phantom Lord- Seek and Destroy.
TRA THRASHERS E POSEURS
METALLICA, LE PAGELLE DEL LIVE A MILANO

10- L’ACCOPPIATA FIGHT FIRE-MASTER. Culmine di una serata d’acciaio è stato il tellurico binomio piazzato nella seconda metà della serata. Un attacco a briglie sciolte che ha mandato in delirio i fans di vecchia data, quelli più veri e puri: i true metallers che hanno acquistato il biglietto prevalentemente per godersi i vecchi classici immortali, pur sapendo che questi sarebbero stati limitati a numero esiguo. FFWF è velocissima, grezza, diretta. Master la solita esplosione elaborata di potenza, tecnica e atmosfera. Gioielli.

9
- I METALLICA SEMPRE IN GRAN FORMA. E’stato detto e scritto infinite volte, all’unanimità: in sede live, i Metallica sono sempre una garanzia. Merito di un repertorio enciclopedico e di una professionalità gigantesca, che ha permesso al combo di Frisco di elettrizzare i propri fans anche negli anni difficili degli album hardrock. Anche a Milano la regola è mantenuta appieno: spettacolo magistrale, a cominciare dalla voce e dal feeling di James Hetfield, gigante del palco. Persino Lars Ulrich, talvolta accusato di anteporre le goliardate alla tecnica on the road, appare concentrato e preciso, più che a Bologna lo scorso anno. Kirk Hammett è sempre il solito guitar hero taciturno e impeccabile: non si perde in chiacchiere e pagliacciate, sta al suo posto quasi nell’ombra e fa parlare solo la sua chitarra. L’apporto di Robert Ttujillo è, invece, pesantissimo anche dal punto di vista visivo: la sua spinta energica dà una marcia in più alla formazione californiana.

8
- I PEZZI ‘NUOVI’.
Che ‘Death Magnetic’ sia un ottimo album lo abbiamo scritto e riscritto all’infinito. Pezzi come ‘All Nightmare Long’, ‘that Was Just Your Life’ e ‘My Apocalypse’ possono benissimo figurare accanto ai vecchi classici ottantiani, l’abbiamo precisato fin dalla primissima recensione del disco. A Milano c’è stata la conferma di ciò: veloci, potenti, coinvolgenti, i pezzi nuovi hanno eccitato il pogo e le tribune mescolandosi alla perfezione con le varie ‘Master Of Puppets’ e ‘Seek & Destroy’. Erano anni che nuovi brani della band non riscontravano un simile gradimento, segno della ritrovata ispirazione musicale e del fruttuoso ritorno alle sonorità più caratteristiche del combo americano.

7
- LA SCALETTA.
Non ci si poteva attendere, come detto, una pioggia di classiconi come nello show bolognese di 11 mesi fa. Per questo la scaletta va giudicata più che soddisfacente: era scontato e necessario dare ampio spazio a ‘Death Magnetic’, spazio riempito alla grande. Per il resto la scelta dei classici è stata limitata: non si può rinunciare alle hit del Black Album perché gran parte della folla è li solo per quelli; non si può rinunciare a ‘Master’, ‘One’ e ‘Seek’ perché i true metallers farebbero la rivoluzione. In loro onore arriva il tornado di ‘Fight Fire…’ e la chicca di ‘Trapped Under Ice’. Magari in molti avrebbero fatto a meno della carina ‘The Memory Remains’ per fare spazio a qualche leggenda che è davvero impossibile escludere: ‘For Whom The Bell Tolls’ e ‘Creeping Death’ no, per favore, non le potete eliminare! Anche le cover hanno lasciato qualche dubbio: chi sognava qualche pezzo dei Motorhead o le classiche ‘Am I Evil?’ e ‘So What?’ dovrà attendere la prossima discesa italica della band di Hetfield e Ulrich.

6
- IL PUBBLICO DEL DATCH FORUM.
Il voto 6 è una sufficienza politica. Alla folla che ha pogato in platea va un 8 pieno: energia, passione, metallo allo stato puro. I veri metallari che si sono accomodati in tribuna, ahiloro, avrebbero voluto gettarsi di sotto nei momenti di massima adrenalina, per sfogare tutta la loro eccitazione. Non è un voto più alto perché c’è stato qualche malore e, nel finale, anche una rissa ‘vera’: non è il caso, in una festa del genere. Al pubblico che, sulle tribune, si esaltava per i pezzi brillantinati degli anni ’90, va un 2 di cuore e un capitolo a parte in questa analisi voto per voto. Non si discutono i gusti, ognuno è libero di preferire la canzone che vuole. E ognuno è libero di definire poser chi si esalta per ‘Sad But True’ e resta immobile in ‘Fight Fire With Fire’.

5
- L’ATTESA PER I METALLICA.
L’attesa è stata davvero snervante. Bravi i Mastodon (troppo statici però), bravissimi i Lamb Of God, per carità… ma eravamo tutti lì solo per i Four Horsemen, e finchè non è partita ‘The Ecstasy Of Gold’ è stata solo una lunga attesa col groppo in gola! E parla uno che i Metallica li aveva già assaggiati a Bologna, non un ‘debuttante’ qualsiasi!

4
- LE ESCLUSIONI ‘PESANTI’.
Ne abbiamo già fatto cenno: ‘Creeping Death’ è da anni l’opener classica, non la si può eliminare di sana pianta dalla scaletta! Ok lasciare spazio ai pezzi del nuovo disco, ma escludere così un grosso calibro di questa portata mi sembra eccessivo. Stesso discorso per ‘For Whom..’, un altro brano straordinario che non era mai mancato. E che dire di ‘The Four Horsemen’, l’inno di battaglia della band? Queste tre sono le esclusioni più evidenti, poi sta a ognuno citare le varie ‘Battery’, ‘Whiplash’ e ‘Blackened’ di turno. O semplicemente constatare che cambiare soluzioni, ogni tanto, rende ancora più affascinanti i pezzi maggiori, da attendere con ansia la prossima volta!

3- I VENDITORI AMBULANTI. Hanno torturato le orecchie (e i maroni) della gente per tutto il preconcerto: sotto il sole battente, in fila chilometrica per accedere al Datch Forum, tra la stanchezza per la giornata lavorativa e la tensione per la serata di metallo: loro insistevano imperterriti con i loro ‘acquaebirra fresche, ragazzi, acquaebirra, acquebbì!!’. Davvero insopportabili. Come i venditori di magliette: non potevi fermarti ad osservare una t-shirt appesa che ti ritrovavi circondato da due, tre venditori che ti mettevano in mano una maglietta chiedendoti ‘la vuoi, 15 euro! Che taglia vuoi? Ti piace?’. Ossessivi fino alla paranoia.

2
- I POSER DA ‘BLACK ALBUM’.
Li tartasserò fino alla fine, con la crudeltà che si meritano. Gente sulla tribune che impazziva per ‘Enter Sandman’ e ‘Sad But True’, probabilmente le uniche canzoni dei Metallica che conoscono. Facile e ‘alla moda’ ascoltare il Black Album, vero? Mi diranno: anche giù, in platea, queste canzoni erano seguite con pogo e energia. Certo, ma quel pogo diventava ancora più terrificante in ‘Master’, in ‘FFWF’. Chi invece saltava, si abbracciava e si faceva foto sorridenti in ‘Sad But True’, e li ho osservati bene, se ne stava educatamente seduto durante le irascibili scosse ruggenti degli Eighties. Ho visto ragazzi girarsi verso le gradinate superiori, sempre in ‘Sad But true’, e incitare la folla ad esaltarsi con loro. Con mia enorme soddisfazione devo annotare che non pochi metallers ‘veri’ hanno risposto loro alzando il dito medio e urlando a squarciagola, pochi minuti dopo, i ritornelli delle killer tracks d’annata! (ed io ero naturalmente tra quegli eroi, ndr).

1
- LE MAGLIETTE OSCENE.
Ho visto di quelle t-shirt orripilanti. Patacche clamorose, su tutte un modello di maglietta di ‘Kill’Em All’ con lo sfondo che invece di essere bianco era grigio scuro. Non paghi di ciò, i fenomeni che le indossavano non si curavano del colore di base dell’orrendo capo di abbigliamento, non un canonico nero ma dei vomitevoli viola prugna e verdone diarrea. Un’offesa alla dignità e al decoro visivo! Per non parlare di chi girava con le magliette di ‘Load’, ‘Reload’ e ‘St Anger’. Attirati dalla scritta ‘Metallica’, si sono accaparrati il capo senza sapere a quale album fosse riconducibile, o peggio ancora felici di portare il logo del loro disco preferito. Come se i Metallica fossero quelli di ‘Load’. Meglio fare delle lezioni di storia del rock prima di accettare certi babbuini di fronte ai Cavalieri dell’Apocalisse!
MILANO

June 22, 2009
. Datch Forum, Milan, ITA. I Metallica tornano in Italia riabbracciando quella Milano in cui mancavano ormai dal 1999. La folla del Datch Forum assiste ad una serata strepitosa, con la band in forma smagliante dopo gli show dei Mastodon e dei Lamb Of God. Non si poteva certo attendersi una scaletta di superclassici, come quella regalata a Bologna nel 2008, dunque tanto vale godersi l'ottima resa live dei pezzi nuovi, soprattutto le terremotanti 'My Apocalypse' e 'All Nightmare Long'. I pochi classici riescono comunque a portare a mille l'adrenalina: prima 'Disposable Heroes' (terza nella scaletta) e poi una devastante accoppiata 'Fight Fire With Fire'- 'Master Of Puppets', tanto per spiegare alla folla occasionale -in delirio per 'Sad But True' e compagne- chi e cosa sono i VERI Metallica. Dal passato arriva persino l'insolita chicca di 'Trapped Under Ice' e le cover di 'Turn The Page' e 'Die Die My Darling'. Seek & Destroy è la festa finale, nell'attesa di rivedere nuovamente i Four Horsemen. SETLIST: That Was Just Your Life- The End of the Line- Disposable Heroes- The Memory Remains- One- Broken, Beat & Scarred- My Apocalypse- Sad But True- Turn the Page- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes- Master Of Puppets- Fight Fire With Fire- Kirk Solo #2- Nothing Else Matters- Enter Sandman- Die Die My Darling- Trapped Under Ice- Seek and Destroy. TUTTI GLI ARTICOLI SULLA SERATA DI MILANO!

LIVE METALLICA/ MILANO: TUTTE LE FOTO






































IMMAGINI TRATTE DAL SITO 'MUSICA METAL'
OSLO

June 17, 2009- Spektrum, Oslo, NOR. Undicesima apparizione dei Metallica in Norvegia, in quella Scandinavia che inevitabilmente riporta sempre alla mente la tragedia di Cliff Burton. Impatto esplosivo di una scaletta imperniata su classici potenti e velocissimi come 'he Four Horsemen', 'Master Of Puppets', 'Fight Fire With Fire' e ' Jump in the Fire'. Assieme a 'Turn The Page', la cover scelta è la splendida 'Overkill', dei Motorhead. Sempre adrenalinico il finale affidato all'immensa 'Seek & Destroy'. SETLIST: That Was Just Your Life- The End of the Line- Harvester Of Sorrow- The Four Horsemen- One- Broken, Beat & Scarred- Cyanide- Sad But True- Turn the Page- All Nightmare Long- Kirk Solo #1- The Day That Never Comes- Master Of Puppets- Fight Fire With Fire- Kirk Solo #2-Nothing Else Matters- Enter Sandman- Overkill- Jump in the Fire- Seek and Destroy.