RIDE THE LIGHTNING

RIDE THE LIGHTNING (1984). Il secondo album dei Metallica, Ride the lightning esce nel 1984 e, come il precedente 'Kill'Em All' si colloca presto nella schiera dei grandissimi album del genere thrash metal. L'album, che rispetto al predecessore si caratterizza per uno stile più aperto a nuovi sound,anche più melodici, si apre con l'aspra 'Fight Fire With Fire', seguita da due capolavori immortali come la title track e la solenne 'For Whom The Bell Tolls'. 'Fade To Black' è l'innovazione melodica, profonda e struggente. Dopo due pezzi di buon livello, arrivano i cazzottoni finali: 'Creeping Death', un super classico travolgente di stampo biblico, e la strumentale 'The Call Of Ktulu'. L'album è aggressivo e stratificato in un'escalation tecnica che passa dal rapidissimo sound thrash a composizioni più heavy ed elaborate, il tutto sempre all'insegna della melodia. Si può inoltre ritenerlo un 'concept', un viaggio all'interno di un universo funereo dove ogni song rappresenta una tipologia di morte secondo le paure diffuse nella società americana di inizio anni '80.
METALLICA [1984], THRASH METAL. La seconda grande fatica dei Metallica, datata 1984, è una truce panoramica sulla morte e sulle diverse forme attraverso le quali la società la somministra ai suoi consociati. Rispetto al suo predecessore 'Kill'Em All', 'Ride The Lightning' è un passo avanti nel percorso evolutivo del combo californiano, e si può considerare il primo capitolo di una trilogia che andrà a sviscerare a tavolino gli angoli più bui del sistema sociale americano. Se il disco d'esordio, considerato il vagito fondamentale del thrash metal, era caratterizzato da testi semplici e canzoni grezze e sanguinarie, 'Ride The Lightning' segna un passaggio ad un sound più complesso e articolato. Si passa dunque da pezzi tipicamente thrash, veloci e aggressivi, ad altri più melodici, ottenendo una visione più ampia delle capacità tecnico-compositive dei quattro cavalieri. L'introduttiva 'Fight Fire With Fire' è un pezzo d'acciaio rovente, in linea con le killer track di 'Kill'Em All': riff spezzati e velocissimi, drumming battente e vocalizzi furenti in quello che passa alla storia come la negazione del 'porgi l'altra guancia'. Questo pezzo rappresenta il manifestarsi della morte come vendetta tra gli uomini. Tuoni e fulmini introducono l'apocalittico riff della title track, che si delinea su attacchi isterici tessuti su un ritornello più melodico. Il messaggio centrale del pezzo ruota sulla storia di un uomo condannato alla sedia elettrica, e anche se i Metallica non svelano la loro posizione ideologica a riguardo, lasciano trasparire tutta la brutalità di tale estrema soluzione, che va a incarnare la seconda morte del concept: quella appunto per pena capitale. 'For Whom The Bell Tolls' svela per la prima volta una nuova faccia della band, più epica e cadenzata. La canzone, ispirata dall'omonimo romanzo di Ernest Hemingway, ha un ritmo funereo ed è la testimonianza della morte come unico e tragico risultato di ogni guerra. La successiva 'Fade To Black' è la prima ballata del thrash, un lento da brividi che parla di un uomo che ha perso tutta la voglia di vivere: è la morte giunta per autodistruzione. Buoni pezzi, anche se non certo imprescindibili, sono 'Trapped Under Ice' ed 'Escape', un inno alla libertà che è anche l'unico spiraglio di positivismo dell'album: una via di fuga non esiste, ma la creo con la forza di volontà. Il vero capolavoro del disco è la leggendaria 'Creeping Death', con le sue scariche elettriche iniziali, le sonorità orientali, la parte centrale con i suoi riff taglienti e l'atmosfera solenne, il ritmo trascinante del ritornello. E' ambientata nell'Egitto dei racconti biblici sulla schiavitù ebrea e le celebri sette piaghe, in quanto definizione prescelta per inquadrare la morte per volontà divina. 'The Call Of Ktulu', monumentale suite strumentale ispirata ai romanzi horror-fantasy dello scrittore Lovercraft, conclude con un tocco di maestria l'album. La prova dei quattro musicisti è complessivamente buona, con Hammett e Burton sugli scudi. Ancora primitiva e istintiva è la tecnica di Ulrich dietro le pelli, mentre Hetfield canta ancora con quel timbro graffiato dei primi anni. In conclusione si può osservare come 'Ride The Lightning' sia il perfetto anello di congiunzione tra ciò che i Metallica erano agli albori (thrash sporco e cattivo) e ciò che saranno nel cattedratico 'Master Of Puppets', il disco col quale supereranno anche loro stessi.
TRACKLIST: FIGHT FIRE WITH FIRE (combatti il fuoco con il fuoco): I Metallica parlano della diffusa paura, all'epoca, dello scoppio di una terza guerra mondiale, ma anche dell'irrazionalità tra gli uomini che porta alla loro autodistruzione. La canzone si apre con una chitarra acustica, presto soppiantata dai violenti riff di James, alla chitarra ritmica. Si percepisce un'influenza hardcore punk. RIDE THE LIGTHNING (cavalca il fulmine): il suono lontano di un tuono apre una serie acuta e aspra di riff chitarristici, rimandando alla morte imminente di un condannato alla sedia elettrica. Nella canzone vi sono riuscitissimi cambi di ritmo e un assolo grandioso di Kirk Hammett, uno dei suoi migliori. FOR WHOM THE BELL TOLLS (per chi suona la campana): introdotto da alcuni rintocchi di campana, il brano è solenne e possente. E' ispirato all'omonimo libro di hernest Hemingway, e racconta le gesta dei protagonisti di una guerra. L'introduzione cromatica, solitamente riconosciuta come suonata da una chitarra, è in relatà prodotta dal basso di Cliff Burton attraverso una distorsione. La sua versione live inizia solitamente con un assolo di basso in memoria di Cliff Burton ed è stata coverizzata da moltissime band. James canta solenne e autoritario una grande canzone, durissima e coinvolgente. FADE TO BLACK (dissolvenza nel buio): è un brano atipico, in quanto è una melodica ballata-la prima del genere thrash- interrotta solo nel ritornello da riff chitarristici più duri; l'ultimo blocco della canzone ricalca i ritmi classicamente aggressivi dei 4 cavalieri. In 7 minuti risaltano i pessimismi di un uomo che ha perso la voglia di vivere. Una leggenda metropolitana vuole che il clima cupo della canzone sia stato in parte influenzato dal recente furto dell'intera strumentazione della band. In particolare fu rubato un amplificatore raro, regalato a James poco prima della morte della madre. TRAPPED UNDER ICE (intrappolato sotto il ghiaccio): è ispirato ad alcuni esperimenti di criogenia. ESCAPE (fuga): 'la vita è mia per viverla a modo mio' diventa il grido di battaglia dei Metallica, e questa canzone è il manifesto della loro voglia di libertà. CREEPING DEATH (morte strisciante): parla di un episodio biblico, la strage dei primogeniti d'Egitto. Si odono echi orientaleggianti e la potenza dei riff chitarristici la fa da padrona. I Metallica ebbero l'ispirazione per il titolo durante la visione della seconda parte del film del 1956 di Charlton Heston, I Dieci Comandamenti, che raffigura l'episodio biblico in cui Dio scatena le celebri piaghe per colpire l'Egitto e agevolare la fuga di Mosè e del suo popolo. Pare che quando i quattro membri della band videro il film, nella scena in cui l'Angelo della Morte, raffigurato come una densa nebbia nera, viene inviato per uccidere il primogenito del faraone, Cliff Burton disse: 'Ehi, è come la morte strisciante!' A tutti piacque questa particolare espressione tanto che fu presa a titolo della canzone. THE CALL OF KTULU (il richiamo di Ktulu): brano strumentale ispirato ad un racconto di un famoso scrittore americano del primo novecento, Hovard Philippe Lovercraft. Inizio solenne presto incalzato da trascinanti cavalcate metalliche, che si dilungano in un pezzo lunghissimo e splendido per vastità e complessità.

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