Motorbreath demolisce le ultime frontiere della follia, corrode le corde vocali di chi ancora non è stanco di saltare e cantare. Sono i momenti conclusivi, elettrici. James parla a Bologna, dice che anche se parliamo due lingue diverse, stasera parliamo tutti la lingua dei Metallica! Il pubblico gli tributa un boato, mentre lui alza il braccio innescando una terremotante Seek e Destroy, accolta in un tripudio animalesco. E' il culmine del bordello, la canzone più assassina, il pogo più vibrante. Mi scaglio nel pogo con Ovo, ma finisco in mezzo a un nugolo di persone che pogare non vogliono; costoro alquanto inaciditi da ciò mi si scagliano addosso e il pogo si fa rissa, con cattiveria! Un energumeno mi ributta nel cuore del pogo più salubre e, sempe cantando a squarciagola, godiamo come pazzi! Le corde vocali chiedono pietà, nel cervello pompa sangue a dismisura mentre ruggiamo assatanati "Seek e destrooooyyy!!" con una violenza inaudita. E' uno spettacolo nello spettacolo, ma purtroppo dopo una sudata magnifica si giunge alla fine del concerto. I Metallica ci salutano, in italiano e con la nostra bandiera inneggiante a Cliff Burton. La festa è finita, i californiani hanno messo a ferro e fuoco Bologna e la loro calata italica è stato un massacro degno dei tempi migliori! TROPPO FIGO. E' stato un concerto grandioso: fradici e non stanchi, io e Ovo ci ribecchiamo coi miei fratelli gasati a mille. Torneremmo volentieri in trincea a pogare, invece ci accontentiamo di bazzicare tra una bancarella e l'altra alla disperata ricerca di una t-shirt commemorativa. Dopo lunghe ricerche troviamo finalmente quello che cercavamo e ci inviamo verso il parcheggio. Il ritorno a casa è una colossale dormita in macchina, con sottofondo di Black Sabbath e AC/DC. Il tanto atteso 22 luglio si è consumato in fretta, come un riff degno di Kill'Em All. La tempesta metallica ha lasciato un segno indelebile che non dimenticheremo!
I METALLICA VISTI DAL POGO
NOTTE INDIMENTICABILE
BOLOGNA, 22 LUGLIO 2008- E' arrivato il giorno tanto atteso, la calata italica dei Metallica. Qualcosa in più della mia band preferita, e per la prima volta posso vederli dal vivo. Quei fottuti biglietti li guardavo da febbraio, contavo i giorni ed ora finalmente è arrivato il fatidico 22 luglio. Partenza attorno alle 15, in auto con due fratelli e il mio amico Ovo. Durante il viaggio in autostrada dobbiamo sorbirci un'ora di coda sotto il sole per un incidente, ma poi finalmente entriamo in Bologna attorno alle 17. Trovato un parcheggio campestre entriamo finalmente nella già piena arena parco nord. Ci piazziamo sulla collinetta aspettando l'inizio del massacro. Tra loschi ceffi ricoperti di metallo, bellezze in costume e centinaia di t-shirt a tema, ci guardiamo attorno mangiucchiando qualche patatina mentre l'attesa viene mitigata da un cd con pezzi di Black Sabbath, ACDC, Bullet for my Valentine, Megadeth e Limp Bizkit che gira all'infinito, stufandosi di se stesso.. Poco dopo le 18.30 iniziano a suonare i The Sword, che non sono male e smaccano bene. Seguiamo il concerto distrattamente, ridendo e sparando cazzate. Nell'attesa dei Down io e Ovo abbiamo la bella idea di andare allo stand a soddisfare la nostra sete atomica. Dopo aver ispezionato la platea per localizzare il posto dove pogare meglio, ci mettiamo in coda e dopo lunga attesa possiamo sorseggiare le nostre birre fresche. Perso metà della performance dell'acclamato Phil Anselmo (e dei suoi Down), decidiamo di perderci anche la seconda parte, perchè dopo le birre ora è il cesso che chiama. Altra fila d'attesa, con tanto di panoramica su omino cagnante, e altro bisogno soddisfatto.
IL MACELLO. Ridendo e scherzando, cala lentamente la sera. Per tre quarti d'ora buoni vaghiamo nella folla in platea, imprecando contro la nostra statura ridotta e cercando un posto dal quale poter vedere lo show senza perderci le botte. Purtroppo non lo troviamo e tra ripensamenti e dubbi laceranti decidiamo di fermarci dove siamo, in un posto centrale dal quale non si vede granchè ma da dove ci si potrà godere la bolgia. Finalmente The Ecstasy Of Gold annuncia l'inizio della battaglia, e i Metallica piombano sul palco sparandoci nei denti Creeping Death! La folla va in delirio immediatamente, e nel giro di cinque minuti l'odore di sudore è affettabile col coltello. Tutti saltano, cantano, spingono in una pazzia travolgente che prosegue con la solenne For Whom The Bell Tolls e la terrificante combo Ride The Lightning-Harvester Of Sorrow. Persino Bleeding Me fa la sua sporca figura, ma ovviamente quando James ci vomita addosso The Four Horsemen la pazzia divora i nostri cervelli. Ci chiede se ci piace Kill'Em All, il ragazzone... Come possiamo non rispondere con un boato oceanico e goderci un'altra mitragliata tratta da quel capolavoro, nientemeno che la sporchissima No Remorse, subito dopo una possente versione di And justice For All! Il vortice del pogo si allarga sempre di più, restare in piedi è una battaglia. Sgomitare e spingere con cattiveria dal dentro è più bello di quello che sembra a vedersi! Pestare e smaccare è fondamentale per due ragioni. Uno, divertirsi e godere di tutta quell'adrenalina che viviamo ogni volta che ascoltiamo i Metallica dallo stereo senza poter fare atti simili; due, non venire schiacciati. Fade to Black spezza un pò quel ritmo indiavolato, ma il finale incazzoso ci carica a dovere in vista della canzone apocalittica che sta per arrivare... MASTER OF PUPPETS! Bastano le tre note iniziali per scatenare un degheio indescrivibile, andiamo letteralmente fuori di testa. Non aspettavamo altro, succede di tutto. Gente che spinge in avanti, frange che arretrano, ossessi che si dimenano, gomitate a destra e a manca. Cantando a squarciagola l'inno di battaglia assoluto dei Metallica, con le braccia protese verso i quattro cavalieri, che ammirano soddisfatti la marea umana che si scatena ai loro piedi. Pezzo fantastico, da quanto tempo sognavo il momento in cui Bologna avrebbe urlato "Master! Master!" assieme a James! Il delirio si protrae con la successiva Wiplash, un'altra scarica spakkaossa. Una delle mie preferite in assoluto. I riff tellurici sono scosse velocissime ai quali rispondiamo con l'urlo feroce "Whiplaaashhh!!". Troppo fuori. Emozionati da Nothing, caricati da Sad But True con James che ne recita il ritornello prima che la song inizi (scatenando un altro piccolo putiferio), assistiamo presi male alle esplosioni classiche che introducono una super One. La notte è lunga, e c'è ancora tempo di scatenarsi con Enter Sandman e So What?. HetfieldGod è vero animale da palco, e il pubblico va in visibilio quando il megaschermo si fissa sulla sua mano: prima sfodera un fuck, poi le corna, infine mostra il plettro col logo, in un'escalation di boati.
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1 commento:
una cosa che ha segnato per sempre la mia vita!!!vecc grazie x il macello ke abbiamo fatto mi son divertito un macello!!!
metallica rulez!!!
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