'ADESSO GODIAMO DI NUOVO!'

Lars Ulrich è sereno e allegro come sempre. Anzi, non proprio come sempre: come tutti i suoi compagni ha attraversato momenti duri, ma ora che questi sono alle spalle sta vivendo una seconda giovinezza. Da ragazzino era iperattivo, curioso, vivace e aveva tantissima voglia disfondare con l'heavy metal. E ci è riuscito, perchè da quella disastrosa prima jam session a casa di Ron Mc Gouvney con James Hetfield ne è passata di acqua sotto i ponti. Da batterista improvvisato, Lars è diventato uno dei due leader carismatici della band più grande del mondo, scrivendo pagine telluriche di thrash metal e non solo. Oggi death Magnetic riporta i quattro cavalieri all'epopea d'oro di Kill'Em All e Master Of Puppets, e l'istrionico danese è ben felice di raccntarci emozioni, postive e negative, che ne hanno contraddistinto il cammino dalla crisi alla rinascita.

Dopo i capolavori degli anni '80 e il capitolo Black Album, con cui avete sperimentato sonorità più accessibili, si è aperta la parentesi hardrock di Load e reload; quindi la crisi e il primo passo verso la risalita, St Anger. 'St Anger, come Some Kind Of Monster, è stata una tappa obbligata per noi, nel bene e nel male. Ci hanno rafforzato e portato dove siamo ora, così come i lavori precedenti. La differenza è che quel disco e quel film contengono rabbia, dolore e smarrimento come mai era successo prima: ognuno di noi ha attraversato un periodo molto difficile, e St Anger è stato un tentativo di mettere in fila quei sentimenti negativi, dargli un senso compiuto e venirne fuori più forti di prima. Direi che ce l'abbiamo fatta. Sono maledettamente fiero che i MetallicA abbiano realizzato un album come quello, anche se sento che si tratta di un capitolo a sè della nostra storia. La fotografia di un momento che spero non si ripresenti mai più'.
Come tutti i predecessori, luscita di Death Magnetic ha catalizzato un'attesa spasmodica di fan e mass media. 'Tutti si aspettano sempre che ogni nostro album cambi la faccia dell'heavy metal, e da un lato ci fa piacere perchè è quello che desideravamo quando suonavamo in un garage all'inizio degli anni '80. Dall'altro lato però è una grossa responsabilità, a volte vorrei che fossimo giudicati per il nostro presente e non per il nostro passato'.
Cosa vuol dire suonare nei Metallica, oggi dopo tantissimi anni? 'Suonare nei Metallica è tornato ad essere divertente! Qualche anno fa aveva smesso di esserlo, ed è proprio lì che sono iniziati i nostri problemi. Adesso invece possiamo dire in tutta sincerità che stiamo vivendo un momento molto felice e che il nuovo disco ne è il parto naturale. Abbiamo affrontato ogni problema con calma e armonia, grazie alla serenità ritrovata al termine del ciclo di St Anger. I MetallicA sono tornati ad essere per noi la più piacevole valvola di sfogo e non un'ossessione. Band, famiglia, pensieri personali: nel 2000 e 2001 troppe cose si sono accavallate nelle nostre teste, e ne è fuoriuscito un gran casino. E' stato faticoso, ma abbiamo superato quella crisi tutti insieme, e ora ce la stiamo godendo'.
"we'll never stop, we'll never quit, 'cause we're Metallica": lo cantate in Whiplash, una leggenda. Ma i Metallica si fermeranno mai? 'Non so se e quando finiremo di suonare assieme. Se devo essere sincero, sarebbe opportuno fermarsi prima di diventare la parodia di noi stessi. Siamo diventati famosi per l'energia assurda dei nostri show; se questa dovesse venire meno perchè nonc e la facciamo più fisicamente, non faremmo certo una grande figura. Sì, gente come Who e Rolling Stones suonano ancora a oltre 65 anni, ma senza mancare di rispetto.. Charlie Watts (batterista degli Stones, ndr) non deve suonare Fight Fire With Fire ogni sera in concerto!!

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